New project: Filide

Come delle grandi foglie, ciascuna di esse con la propria tramatura, la propria forma essenziale, organica, imperfetta.

I centrotavola Filide sono leggeri alla vista e sottili al tatto.

Il primo pezzo della collezione, in luminoso oro veneziano, è nato proprio dal fermo immagine di una foglia, caduta in un prato, che riflette la luce del sole. 

Questo pezzo è stato ideato per il Premio “La Grande Bellezza” promosso da Starhotels in collaborazione con Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Associazione  OMA Osservatorio Mestieri d’Arte e Gruppo Editoriale, nel quale si è classificato tra le 10 opere finaliste selezionate da una giuria composta da nomi illustri della cultura, dell’arte e del design.

Grazie alla sperimentazione di un mosaico “autorportante”, nessuna struttura di supporto appesantisce la visione dell’oggetto.

Materiali

Gli altri centrotavola si distinguono per la scelta di materiali recuperati, nell’ottica di una produzione sostenibile.
Si tratta di frammenti esclusi da altre lavorazioni, pazientemente lavorati e livellati per renderli adatti a questa lavorazione, come i pregiati marmi Verde Green Forest e Rosso Levanto.
La lavorazione, infatti, consta di una fase di realizzazione del mosaico e un’altra altrettanto delicata di livellatura, lucidatura e rifinitura.

Trame

La disposizione delle tessere risponde generalmente ad un approccio molto contemporaneo e libero, con fasce e trame non immediatamente riconoscibili, lasciando ampio spazio alla fuga scura.

La tessera di marmo quadrata ci ha invece suggerito delle trame che partono da motivi degli antichi mosaici romani, con le tessere disposte in file regolari a comporre un disegno, per poi perdersi e sfumare nell’astrazione.

E infine si distinguono per fini disegni geometrici e decorativi i centrotavola realizzati in sottile gres chiaro e in ardesia nera con inserti in metallo.

 

Avremmo voluto invitarvi ad una presentazione dal vivo, purtroppo non è possibile e allora condividiamo così la nostra nuova collezione

 

 

Laura: I miei occhi si sono soffermati su una foglia di magnolia, caduta nel prato, che rifletteva la luce del sole. Pensando alla creazione di un oggetto di design, ho visualizzato un grande piatto che riprendesse queste forme: da qui l’idea di approfondire le sperimentazioni di mosaico autoportante che Mohamed aveva portato avanti negli ultimi anni.

Mohamed: Ho voluto poi trasformare il pezzo unico in una collezione, adottando la stessa tecnica e forme simili, ma con altri materiali. Per me è una priorità etica partire da materiali di riuso, anche se questo comporta più lavoro e fatica.
Mi piace reinventare il mio lavoro e trovare nuovi modi di “realizzare un mosaico”.