“Voglio fare la mosaicista”. Un tirocinio per tramandare il sapere artigiano e introdurre i giovani al lavoro

In questi sei mesi Arab Mosaico ha lavorato con la neo-mosaicista Beatrice Belcaro, accogliendo uno dei 35 tirocini sostenuti dalla Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte di Milano con il progetto “Una scuola, un lavoro. Percorsi di Eccellenza”, dedicato all’inserimento di giovani nel mondo dei mestieri d’arte.

Un progetto che contribuisce la trasmissione del sapere artigiano e l’introduzione al lavoro dei giovani.

“Ho imparato che l’interazione con gli altri è tutto. Se sei solo non fai nulla.” Beatrice Belcaro

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(Mana010, 2015 Beatrice Belcaro, particolare)

Laura Carraro e Mohamed Chabarik di Arab Mosaico spiegano come siano importanti progetti di questo tipo:

Aiutano a tramandare un mestiere antico, ma allo stesso tempo contribuiscono a valorizzarne l’espressione moderna: con Arab Mosaico cerchiamo di portare avanti soprattutto una visione contemporanea del mosaico e rendersi conto di cosa significhi, toccando i vari aspetti di questo lavoro, non solo i più tecnici ma anche quelli progettuali e gestionali, può essere molto utile per un giovane mosaicista che voglia portare avanti quest’arte”.

“È stimolante lavorare con chi ha appena terminato un percorso formativo. Porta con sé esperienze fresche e aspettative nuove, ma anche il suo bagaglio personale di vita e il suo modo di interpretare il mosaico” Arab Mosaico


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Beatrice Belcaro, nata a Trieste, classe 1990, si è trasferita a Spilimbergo (PN) dove ha conseguito il diploma di Maestra mosaicista presso la Scuola Mosaicisti del Friuli. Al termine del suo tirocinio da Arab Mosaico ci racconta i progetti che più l’hanno entusiasmata, le cose apprese e i progetti futuri.

La tua aspettativa prima di cominciare?
“Avere la possibilità di creare progetti in tecnica musiva contemporanea e imparare che cosa significhi la vita di un laboratorio artigiano, di un lavoro autonomo”.

La prima cosa che hai pensato il primo giorno di lavoro?
“Sei mesi saranno troppo pochi”.

Le cose più importanti che pensi di aver imparato in questi mesi di lavoro qui da Arab Mosaico?
“Ho imparato che l’interazione, la collaborazione e la relazione con gli altri è tutto. Se sei solo non fai nulla. Bisogna collaborare, ma anche avere una guida. In questo senso con Laura e Mohamed c’è stato un bellissimo scambio”.

Quali sono state le tue mansioni in questi mesi?
“Molto varie. Ho potuto lavorare alla creazione dei 20quadro, una delle collezione di Arab Mosaico. Un’altra mansione molto bella è stata la preparazione dei materiali per alcuni progetti musivi, per la prima volta ho imparato a farlo in modo autonomo, arrivando anche a calcolare le quantità, le superfici etc. Mi è stato dato anche un ruolo di responsabilità nel tenere aperto il negozio, la cassa, i soldi”.


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Qual è stato il lavoro che più ti ha appassionata in questi mesi?
Un progetto sviluppato da Arab Mosaico in una scuola elementare, un mosaico fatto con i bambini e installato nella scuola. Mi è piaciuto lavorare con i piccoli, cambiare linguaggio, trovare parole semplici. Dai bambini si impara molto, hanno una fantasia diversa da noi adulti, che siamo invece pieni di regole.


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Hai potuto sviluppare un progetto artistico personale?
“Sì. MANA 010 è un’opera ispirata al tema dell’undicesima edizione di vicino/lontano 2015, “Totem e Tabù”. Ho ragionato sul fatto che internet è contemporaneamente Totem e Tabù. Mezzo di comunicazione di massa, pilastro del mondo moderno nel positivo e nel negativo. Le forme dell’opera ispirate alle componenti del codice binario “010” sono in verticale per richiamare le forme degli antichi totem tradizionali. I materiali con cui ho lavorato sono marmi, sassi, cavi, viti, tasti e altri elementi di tastiere. Legno e acciaio. Inoltre, con Mohamed abbiamo trovato una soluzione per creare il bordo delle sagome, in acciaio rivettato e per il pannello di fondo in legno di riciclo. Realizzare un’opera mia è stato emozionate. Ho tirato fuori cose di cui non pensavo di essere capace. Anche la sperimentazione del materiale è stata una bellissima sfida”.

I tuoi progetti per il futuro?
Dopo questi mesi in un laboratorio artigiano, mi piacerebbe provare a lavorare anche per una grande azienda, per capire se proseguire come dipendente o intraprendere la strada del lavoro autonomo. Al tempo stesso mi piacerebbe sperimentare nuove collaborazioni anche all’estero, per esempio nel campo dell’architettura.


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[A cura di Laura Pizzini]