Nascono i Tesserae, i primissimi orecchini della linea Mosaicûs

di Laura Pizzini

Da qualche anno siamo in tante a contemplare le piccole tessere colorate e luccicanti che la mosaicista Laura Carraro indossa come orecchini, abbinandoli a vestiti, collane e anelli. “Sono solo una sperimentazione, un’idea non ancora collaudata” rispondeva alle insistenti richieste di metterli sul mercato.
Ecco spiegato il diffuso entusiasmo nel vederli finalmente realizzati e battezzati con il nome “Tesserae”.

Minuscole tessere squadrate, dai colori rari e preziosi, forme pure, ben definite, all’insegna di un design essenziale. 

L’idea che vi sta alla base è, ovviamente, degna di una mosaicista che definisce i Tesserae “Un omaggio alla tessera, l’elemento base di ogni mosaico”.

(Foto di Sarah Persello)

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Oltre al processo creativo che li ha generati, a renderli preziosi sono il materiale utilizzato e la lunga lavorazione che si nasconde dietro la loro produzione.

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(Nella foto: piastre di oro veneziano)

“Il materiale utilizzato – spiega Laura Carraro –  è molto prezioso: l’oro per mosaico, prodotto in modo artigianale solo in antiche fornaci veneziane. Si tratta di una foglia di vero oro posta tra due strati di vetro. Può essere di color naturale, brunito o argento   (a   seconda   della   caratura della foglia, da 6k a 24k). Cambiando il colore del vetrino soffiato che sta al di sopra della foglia d’oro si ottengono gli ori “colorati” – rosso, verde, blu, azzurro, grigio, viola…- nelle loro infinite sfumature che variano da pezzo a pezzo, in base a piccole variazioni nel vetro, nella foglia o nei tempi e temperature di cottura. In questi orecchini la bellezza del materiale è esaltata al massimo, tanto che per scelta non lo abbiamo incastonato in un   box  chiuso,  ma lo abbiamo invece incollato solo sul retro, su una base d’argento 925/1000 fatta su misura”. 

I Tesserae, così come gli altri gioielli della linea Mosaicûs, propongono l’idea di Laura Carraro di un mosaico non solo da guardare, ma anche da indossare ogni giorno, con semplicità e raffinatezza.

Qui gli anelli Mosaicûs e alcune foto su come abbinarli.

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Come vengono fatti i Tesserae?

“Ricaviamo le tessere tagliandole manualmente, con il tagliavetro,  dalle   piastre   d’oro   per mosaico di 8×8 cm.
Dopo il taglio avviene la fase dello smussamento degli spigoli con mola ad acqua e carta vetrata sottilissima; poi è il momento della verniciatura laterale del vetro (in trasparente o in nero) con successiva cottura, per aumentare la resistenza della  pittura.
L’ultima fase è quella dell’incollaggio della base d’argento”. 

La parola “oro” in varie lingue è abbinata ai colori, creando così le diverse linee: 
Oro (italiano, spagnolo) per l’oro giallo, Gull (islandese) per il bianco, Zinariya (hausa) per il brunito, Dhahab (arabo) per il rosso, Sōnā (hindi) per il rosso-arancio,   Ouro  (portoghese) per il blu, Chrysós (greco) per l’azzurro, Jīn  (cinese) per il verde, Te koura (maori) per il verde acido, Or (francese) per il violetto, Zlato (bulgaro, croato, ceco…) per il grigio-nero.

I vari colori (e il prezzo più che accessibile) si abbinano talmente bene ai vestiti, all’umore, alle tonalità delle diverse stagioni che è quasi un peccato possederne un solo paio.

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Grazie all’oro per mosaico, le piccole tessere scintillanti creano giochi di luce, catturando sulla superficie le sfumature del cielo, degli abiti indossati, dell’ambiente.

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(Foto di Sarah Persello)

Se adesso non resistite all’idea di indossarli, potete trovarli sospesi a mezz’aria nella vetrina di febbraio di Arab Mosaico, dove i mosaicisti Laura Carraro e Mohamed Chabarik li hanno esposti insieme all’installazione dei pensieri stesi al vento: bigliettini con appuntate ironiche dolcezze a disposizione di tutti da regalare.

*Consigli utili

Questo oggetto è fatto a mano e la sua irregolarità ne garantisce l’autenticità e unicità. Il materiale principale è vetro:  è bene trattarlo con cura, non fargli prendere colpi o farlo cadere, per evitare che si possa scheggiare. Pulire con sola acqua fredda o, se necessario, con un disinfettante delicato solo sul retro d’argento, senza strofinare il bordo di vetro dipinto. Quando non usato, riporlo nella propria confezione.

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(Foto di Sarah Persello)

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(Foto di Sarah Persello)

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(Foto di Sarah Persello)